Abside e Campanile Chiesa San Vito Piossasco

Associazione Vorona Verde Di san Vito

Associazione Vorona Verde Di san Vito

Da manuale Dell’associazione Corona Verde di san Vito

Immagini e foto Franco Mottura testi di Gianfranco Martinatto

E’ questo uno dei punti più caratteristici del Borgo.

Come già al viandante che fin dal lontano medioevo, percorreva dal Marchile l’antica via Tupinaria, popolarmente detta

La stra dij babi

La stra dij babi

“Strà dji babi”, giungendo infine alla Piazza, ecco a noi apparire questa prospettiva caratterizzata dall’accostamento di volumi architettonici che affondano le loro origini nell’essenziale stile romanico.

Del primitivo nucleo romanico, che si fa risalire all’XI secolo, la Chiesa di San Vito conserva l’abside e la parte inferiore del campanile.

L’ABSIDE

 

Abpide Chiesa san vito Piossasco

Abpide Chiesa san vito Piossasco

E’ rivolta a levante, come in tutte le chiese medievali, è costruita con pietre di dimensioni varie, parti in gneiss grigio e verdognolo, strisce di mattoni.

La cornice superiore è lavorata in cotto con modanature semplici; sotto corre una fila di mattoni disposti a dente di sega e poi archetti pensili poggianti su esili peducci (piccole mensole).

Osservare le lesene che impreziosiscono la muratura ed il tamponamento delle monofore che si presentavano con un arco a tutto sesto

 

 

IL CAMPANILE

Nella sua parte inferiore è romanico. La sua muratura in pietrame appare rozza, nella parte superiore compaiono tre cornici gotiche costituite da una fila di losanghette e da archetti trilobati, chiusi al di sotto da una striscia di mattoni disposti a dente di sega. La guglia è affiancata da quattro acroteri in stile gotico piemontese.

Campanile Chiesa San Vito Piossasco

Campanile Chiesa San Vito Piossasco

La campana grossa che si trova oggi collocata sul campanile è datata 1890. In quella circostanza vennero distrutte le colonnine di tre bifore della cella campanaria.

La quarta bifora, sul lato nord, è rimasta intatta, ma è stata tamponata.

L’occhio attento può osservare (prospetto sud), sul tamponamento tra gli archetti della bifora e l’arco a sesto acuto, i resti dell’affresco dei Nove Merli della famiglia dei Piossasco. 

Da una carta del 1749 si deduce che il piano stradale, in prossimità dell’abside si trovava ad una quota più elevata rispetto a quello attuale. L’abside era più interrata e la stessa strada si raccordava, mediante una leggera rampa, al piano del terrazzamento posto sul fianco della chiesa.

In corrispondenza della porta laterale della chiesa vi era una scalinata che congiungeva il terrazzamento stesso con la piazza.

error: Content is protected !!