Percorso nella Chiesa di San Vito
Da manuale Dell’associazione Corona Verde di San Vito
Immagini e foto Franco Mottura testi di Gianfranco Martinatto
A Piossasco vi sono tre opere architettoniche, che ci raccontano mille anni di storia:
- La cappella di San Giorgio, sulla cima dell’omonimo monte, del X secolo;
- Il Castellaccio o Gran Merlone, sulla rupe che sovrasta il Ricetto dei Castelli e il borgo di San Vito, di fine X secolo, inizio XI secolo;
- L’abside e la parte inferiore del campanile della chiesa di San Vito del XI secolo.
Attorno alla chiesa di San Vito ed all’attiguo monastero sorse il primo nucleo abitato di Piossasco nelle immediate vicinanze del ricetto dei castelli: ne abbiamo traccia già in un documento del Milletrecento, in cui viene descritto con la Chiesa, la Confraternita e la porta di accesso lungo la strada che saliva dal Marchile.
La configurazione urbanistica del Borgo è ben rappresentata nella Carta Antica datata 20 giugno 1786
Il borgo nelle antiche carte era denominato con il toponimo: Piazza.
I vecchi piossaschesi non hanno mai usato l’espressione “Andare a San Vito”, bensì “Andè ‘n Piasa”, “Andare in Piazza”
La Chiesa di San Vito, nel suo insieme costituito dalle componenti storiche, architettoniche ed artistiche, è l’edificio più importante e più ricco di Piossasco.
Anche se il primo documento, a noi noto, che cita la chiesa di San Vito è del 1222, troviamo traccia delle sue origini architettoniche nel lontano XI secolo, e proprio da quelle lontane testimonianze iniziamo il percorso di visita.