Pianta Chiesa Di san Vito Piossasco

 NAVATA CENTRALE

Associazione Vorona Verde Di san Vito

Associazione Vorona Verde Di san Vito

Da manuale Dell’associazione Corona Verde di San Vito

Immagini e foto Franco Mottura testi di Gianfranco Martinatto

L’interno è interamente decorato con pitture a fresco, stucchi, cornici, statue; la composizione cromatico-architettonica è altamente suggestiva e mette in grande evidenza le line del barocco piemontese.

E’ una chiesa a pianta longitudinale, è suddivisa in tre navate con pavimento in pietra di Barge  realizzato nel 1883.

pianta chiesa san vito piossasco

Pianta chiesa san Vito Piossasco

Stucchi dorati Chiesa San Vito Piossasco

Stucchi dorati Chiesa San Vito Piossasco

 

La volta è a botte sostenuta da cinque arcate poggianti su robusti pilastri quadrati.

Fra le arcate ed il cornicione, lungo le due pareti della navata centrale, corre una decorazione in stucchi dorati. 

Tra gli archi della volta, anch’essi dorati, si susseguono sei affreschi eseguiti nel 1853 dal pittore Faconti.

A partire dall’altare maggiore, troviamo: La Fede (sul coro) – Dio Padre

San Gregorio Magno,  papa  attributi: colomba, libro e mitria papale. 

San Gregorio Magno Chiesa san Vito Piossasco

San Gregorio Magno Chiesa san Vito Piossasco

Sant’Ambrogio, vescovo di Milano – attributi: bastone pastorale, mitria vescovile, pergamena.

San Ambrogio vescovo Milano Chiesa san Vito Piossasco

San Ambrogio vescovo Milano

Sant’Agostino, vescovo di Ippona – attributi: libro “De civitate dei”, stilo per scrittura.

Sant’Agostino, vescovo di Ippona Chiesa san Vito Piossasco

Sant’Agostino, vescovo di Ippona

San Girolamo, monaco e asceta – attributi: angelo, libro e stilo,(sull’altare) e quattro Dottori della Chiesa Romana d’Occidente

San Girolamo, monaco e asceta chiesa san vito Piossasco

San Girolamo

Nelle lunette di volta sopra i finestroni laterali sono rappresentati in dodici tondi monocromatici i Santi Apostoli, eseguiti a metà dell’Ottocento. 

Tondi monocromatici i santi apostoli Chiesa San vito Piossasco

Tondi monocromatici i santi apostoli

Sui primi due pilastri, lato navata centrale, sono dipinti i monogrammi SV,  SM, SC, rispettivamente di San Vito, San Modesto e Santa Crescenzia

monogrammi SV, SM, SC Chiesa san vito piossasco

Monogrammi SV, SM, SC

Lungo la parete laterale destra si aprono tre vetrate policrome rappresentanti i santi ai quali è dedicata la chiesa.

Vetrate Policrome Chiesa san Vito Piossasco

Vetrate Policrome

Alla base dei pilastri, sui quattro lati, sono dipinte conchiglie.

Sopra al portale d’ingresso è collocato l’organo, costruito nel 1842 dai fratelli Bussetti.

E’ stato restaurato nel 1996.

Per quanto riguarda la fase dei restauri, si evidenzia che tutta la volta della navata centrale è stata oggetto di consolidamento strutturale, mediante l’ancoraggio sull’estradosso della stessa volta, di una rete in fibre di carbonio.

LA TRABEAZIONE BAROCCA

traberazione barocca chiesa san vito Piossasco

traberazione barocca

Trabeazione:Negli ordini architettonici classici, membratura orizzontale che sovrasta e collega i piedritti verticali di sostegno.

Si presenta come un insieme di elementi architettonici sovrapposti:l’architrave, che si appoggia sui capitelli delle colonne e ha la funzione strutturale di sostenere le parti sovrastanti; il fregio, sovrapposto all’architrave e avente soprattutto valore ornamentale;la cornice, sovrapposta a sua volta al fregio e avente funzione di coronamento aggettante e di protezione delle parti sottostanti.

Le proporzioni e le caratteristiche formali delle tre parti della trabeazione variano a seconda dei vari ordini architettonici.  

L’opera custodita più significativa è la grande ancona ovale rappresentante la “Gloria ed il Trionfo di San Vito”.  La tela è del 1780 ed è attribuita a Rocco Comaneddi.

Gloria ed il Trionfo di San Vito Rocco Comaneddi Chiesa san vito Piossasco

Gloria ed il Trionfo di San Vito Rocco Comaneddi

 

Presenta il Santo attorniato da una schiera di angeli e nella parte inferiore San Modesto e Santa Crescenzia.

Le tre figure sono accompagnate dalla palma del martirio.

Un angelo in primo piano sembra quasi uscire dalla tela e mostra al viandante gli strumenti del martirio dei tre santi, mentre gli angeli nel cielo offrono ai martiri una ghirlanda di fiori, una coroncina di alloro ed un’aureola di stelle.

I capi dei martiri, infatti, non sono nimbati.

Nimbo: aureola

Alloro: è considerato il simbolo della potenza, della vittoria e della gloria ed essendo una pianta sempreverde è anche simbolo di immortalità.

Ancòna: Dipinto su tavola o rilievo in marmo o legno, di soggetto religioso, collocato sull’altare, generalmente entro un’inquadratura architettonica

Icòna: Immagine sacra, dipinta su legno o lastra di metallo, decorata d’oro, argento e pietre preziose, tipica dell’arte bizantina e russa.

Pala d’altare: tavola o tela rettangolare sulla quale è dipinta un’immagine sacra, posta verticalmente sul piano dell’altare, nel mezzo, dietro al tabernacolo.

Tipiche pale d’altare sono il trittico e il polittico.

Opere di Rocco Comaneddi (Cima Valsolda, Como 1744 – 1819), sono conservate in Torino nelle chiese di San Filippo Neri, di San Rocco e di San Domenico, a Palazzo Carignano e a Palazzo Reale.

Inoltre ad Asti, nel castello di Cinzano e a Cavallermaggiore.

Avendo rimosso il quadro per consentirne il restauro (marzo 2004), sul retro dello stesso sono emerse le seguenti annotazioni:

Scritta sul telaio di legno:

“ICONA SS. MM. VITI MODESTI ET CRESCENTIÆ PATRONORUM DEPICTA ANNO 1780. – APPOSITA DIE 22 MARTII”

Foglietto manoscritto incollato sul telaio:

“Quest’Altare formato nell’anno 1704 fu ridotto in miglior forma, cioè arricchito di stucchi, puttini, e di altri ornamenti dorati nell’anno 1772;e questa imagine rappresentante li SS. patroni e martiri Vito Modesto e Crescenza è stata formata nell’anno 1780 a spese delle compagnie,e comunità e essendo il prezzo del quadro, e cornice alla somma di lt 600.”

Il costo medio di una pala d’altare analoga alla tela di San Vito, in quel periodo storico si aggirava attorno alle 200 lire.

Statue di S. Pietro e S. Paolo

Ai lati in due nicchie sono collocate le statue di S. Pietro e S. Paolo; sulle quattro colonne laterali poggia una trabeazione barocca ornata da angioletti che fanno da sfondo a due grandi angeli incensanti.

Nelle testoline infantili dotate di un paio di ali soltanto si riconoscono i cherubini dell’antica tradizione iconografica.

San Pietro trattiene nella mano destra due chiavi, una dorata ed una bronzea.

Secondo la tradizione con la chiave dorata il Santo apre le porte del Paradiso, con la chiave bronzea tiene chiuse le porte dell’inferno.

San Paolo presenta come attributo iconografico la spada per due diverse motivazioni:

  • prima della conversione, con la spada fu accanito persecutore dei cristiani,
  • morì durante la persecuzione di Nerone, decapitato (pena di morte dignitosa riservata ai cittadini romani) a Roma, il 29 giugno del 67 d.C. in località Tre Fontane.

Secondo un’antica tradizione, la sua testa, decollata, balzò tre volte a terra e su quei tre punti sgorgarono miracolosamente tre sorgenti d’acqua.

Al disopra, inserita tra volute barocche da cui si irradiano raggi e fregi dorati è posta l’iscrizione dedicatoria: 

“DOM Vito Patrono, Pietas Plossasci, In bello sacrat, 1704”.

DOM Vito Patrono, Pietas Plossasci In bello sacrat 1704 Chiesa San Vito Piossasco

DOM Vito Patrono, Pietas Plossasci In bello sacrat 1704

“A San Vito patrono, la pietà dei Piossaschesi, durante la guerra consacra, 1704”.

La scritta ricorda il momento storico in cui i piossaschesi si impegnano in questa committenza.

Il contesto storico

Il contesto non è dei più felici né per il paese né per il Piemonte.

Dalle ultime parole si comprende che la guerra è ancora in corso. Si tratta della guerra di Successione Spagnola (1701-1713) nella quale il Ducato di Savoia affianca gli spagnoli nella contesa contro la Francia.

Le conseguenze sono note: quest’ultima invade il Piemonte in varie riprese sotto la guida del Duca di Vendôme e del duca De La Feuillade stringendo d’assedio la città di Torino, che verrà liberata nel 1706.

La comunità di Piossasco era stata pesantemente coinvolta pochi anni prima in un altro periodo bellico: il territorio del paese era stato teatro della battaglia della Marsaglia (4 ottobre 1693),

durante la quale l’esercito francese del Maresciallo Catinat aveva distrutto gran parte dell’abitato ed il castellaccio.

Trattasi della Guerra della Lega di Augusta tra la Francia e praticamente il resto dell’Europa:Gran Bretagna, Olanda, Spagna, Svezia, Ducati tedeschi sotto la guida del Principe d’Orange.

L’esercito sabaudo era comandato dal duca Vittorio Amedeo II Savoia, coadiuvato dal Principe Eugenio Savoia Soisson.

E’ necessario evidenziare che durante le guerre, le comunità locali sono spremute per supportare logisticamente i vari eserciti e abbandonate successivamente al saccheggio e all’incendio.

La realizzazione dell’opera assume pertanto un particolare significato.

Appena al di sotto dell’iscrizione dedicatoria, ma in posizione dominante dell’apparato decorativo della trabeazione, appare la colomba, simbolo dello Spirito Santo, circondata dagli angeli..

error: Content is protected !!