LA FACCIATA DELLA CHIESA MEDIEVALE
Da manuale Dell’associazione Corona Verde di San Vito
Immagini e foto Franco Mottura testi di Gianfranco Martinatto
Nel corso dei lavori edilizi del 2017 (rifacimento dei tetti, degli intonaci ed installazione di un sistema antiumidità), rimuovendo gli intonaci deteriorati del prospetto sud, è emersa la facciata medievale del primo ampliamento della chiesa databile tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo.
La chiesa medievale occupava all’incirca lo spazio dell’attuale presbiterio.
Le indagini georadar avevano evidenziato la presenza delle opere di fondazione.
EVOLUZIONE STORICO-PLANIMETRICA DELLA CHIESA DI SAN VITO
- L’abside romanica e la parte inferiore del campanile risalgono all’XI secolo.
- Ampliamento eseguito tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. L’affresco di Sant’Antonio Abate è della metà del XV secolo. Rilievi georadar eseguiti internamente hanno evidenziato opere di fondazione sul limite del presbiterio tra – -0,5 e – 2,0 m.
- Le navate vengono prolungate ed ampliate fino a raggiungere planimetricamente la forma attuale prima del 1595. (Visita pastorale del vescovo di Torino Mons. Carlo Broglia nel 1595. L’interno è tutto da completare). Nella visita pastorale del 1668 (Mons. Michele Beggiano) si documenta anche la costruzione della “Sacrestia vecchia”
- La “Sacrestia nuova” è della metà del XVIII secolo.
Facciata chiesa San Vito Lavori di restauro architettonico
I lavori di restauro architettonico eseguiti nel 2021, con il coordinamento della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, hanno riportato alla luce l’intonato medievale e l’apparato decorativo. (Per detti lavori la Parrocchia Santi Apostoli ha sostenuto una spesa di circa 65.000 €)
Osservare:
- La variegata composizione degli intonaci,
- la presenza di aperture successivamente tamponate,
- l’antico portale d’ingresso caratterizzato da elementi in cotto e dalla classica geometria “ad ogiva” tipica dell’architettura gotica,
- l’originaria soglia di ingresso alla chiesa medievale,
- l’affresco rappresentante San Cristoforo,
- l’affresco rappresentante Sant’Antonio Abate
San Cristoforo e Sant’Antonio Abate
si tratta di due autentiche autorità protettive, frequentemente rappresentate in coppia: il ‘santo dell’acqua’ e il ‘santo del fuoco’, spesso popolarmente chiamati ‘i Santoni’, per la proporzione generosa delle immagini.
Chi si è occupato del culto dei santi ha individuato in questa coppia di solida amicizia la simbologia sacrale dell’acqua e del fuoco:
San Cristoforo: l’acqua dei fiumi e dei laghi, ma anche l’acqua del Battesimo, del ‘passaggio’ – l’attraversamento del Mar Rosso e il passaggio del Giordano per giungere nella Terra Promessa – e della rinascita.
Sant’Antonio: il fuoco della malattia dell’ergotismo, dell’herpes zoster o fuoco di sant’Antonio, ma anche il fuoco stesso dell’inferno.
Affresco Di San Cristoforo
Si tratta di una scoperta di notevole interesse storico ed iconografico.
L’immagine rappresenta San Cristoforo coronato che porta sulla sua spalla sinistra il Bambino Gesù.
Le più antiche raffigurazioni occidentali di San Cristoforo (dal secolo XI al secolo XIV) lo ritraggono proprio in questo modo, come un principe benedetto da Dio, o incoronato direttamente da Dio; Cristoforo riassume in sé tutti i tratti caratteristici di un regnante-santo.
Si tratta di una figura autorevole e benedicente, che appare come un’autorità spirituale e temporale.
In questo genere d’immagine Cristoforo è colui che, con il proprio nome porta il Cristo, porta il cristianesimo, e spesso la sua grandezza fisica è proporzionata alla sua autorità.
La corona in capo a una figura investita di autorità religiosa quindi non era affatto inusuale, anzi, era una consuetudine che autorità temporale e autorità religiosa coincidessero; un retaggio culturale antico, eredità delle stesse epoche pagane.
Per molto tempo, e in qualche località anche fino alla metà del secolo XIV, Cristoforo venne infatti raffigurato con abiti regali e una corona sul capo.
Era tradizione dell’antichità, che il sovrano potesse ricoprire anche la carica di sacerdote, quindi non fu così difficile concepire il re-sacerdote piuttosto che un sacerdote-re.
San cristoforo In Occidente
In Occidente, San Cristoforo è generalmente raffigurato con Gesù bambino in spalla, rappresentato nell’atto di attraversare un corso d’acqua mentre si aiuta con un bastone.
Spesso il bastone appare con fronde, che indicano una palma o comunque dei germogli che sbocciano o fioriscono. Questa è l’immagine più diffusa del santo, successiva al XIII secolo, che trae ispirazione dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine (1298).
(Vedi l’affresco della “Crocifissione e quattro santi” di scuola Jaqueriana, al primo piano dell’antico monastero di San Vito).