ZIM ZIM sultano tradotto in Occidente da un Piossasco

TEMPO DEL RACCONTO: Metà ‘500

TEMPO REALE DELLA VICENDA : fine ‘400

Si racconta nelle corti e nei castelli

La cantano bardi e menestrelli

La triste storia di un Sultano d’Oriente

Fuggito di un fratello prepotente e bramoso

Ai cavalieri di Rodi chiede aiuto

Sulla gran nave viene imbarcato

Più di cento uomini è la sua piccola corte

29 dignitati e cavalieri, 10 tra donne ed eunuchi

(nomi di donne: Amina, Maleka, Hanifé, Nur, Habibé, Roxelane, Leyla

nomi di uomini: Hismail- Bey, Hamid, Mehmet, Rukan, Runay, Akan

a completare servi, cuochi e coppieri

lo conduce verso Occidente Carlo d’Allemania

Il sultano pensa alla moglie ai due figli abbandonati in Caramania

Il porto della lanterna gli appare di buon mattino

Verso le terre di Franza si incamminerà, lo attende una torre nel Limusino

Gli sono guide Merlo Piossasco di Lombardia Gran Priore, Il Signore di Rochefort e il cavalier di Rochechinard

Il pericolo di un inviato del fratello lontano incombe

Per strade, per valli tortuose passa il corteo

Gli fanno ala persone curiose

La curisità colpisce anche il Re di Francia

Si scomoda ad incontrare questo suo pari d’Oriente

Libero e triste vive i suoi giorni

Pensando al regno usurpato, alla moglie ai figli dispersi

L’unica gioia l’amore di una nobildonna locale

La sua bellezza è pari a quella di Elena

Per lei sarebbe disposto ad abiurare

Ma il nuovo Re di Francia lo reclama in Italia

Lo vuole conoscere il Papa

Il Sultano esiliato, riprende il suo peregrinare

A Roma viene accolto come un Re ma poi imprigionato

Sulla strada di Napoli muore

Il ricordo dei figli e della loro madre

La dolcezza della bella “Elena”

Si porta nel cuore

IL veleno è venuto da lontano

Per ordine del fratello,

Imperatore della Sublime Porta,

Oppure La morte lo ha seguito fin da Roma.

per qualche disegno arcano

 

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