Le ville del borgo di San Vito
Le dimore aristocratiche presenti nel Borgo di S.Vito hanno un’origine nobiliare e borghese.
La documentazione storica evidenzia che nei secoli medievali e moderni i Conti di Piossasco possedevano ben nove “castelli” ossia palazzi di piacere nella parte alta del paese.
Questi possono essere identificati con quelli che attualmente circoscrivono la piazza e si dispongono verso la chiesa della confraternita.
Per via di successioni e vendite alcuni palazzi passarono ad altre famiglie nobili con cui i Conti di Piossasco erano imparentate o comunque intrattenevano relazioni: Palma, Martina, Giriudi, Piacenza, Lajolo, De Filippi, Chialamberto ecc. ecc.
Ottocento e Novecento
Quando si diffuse la moda del soggiorno estivo in campagna, alcune di queste dimore furono acquisite anche da famiglie della borghesia torinese e milanese: Giordani-Preti, Valvassori, Carbonero, Asby, Scheffer ecc. ecc.
Tra i più significativi esempi di queste dimore di piacere ricordiamo:
Villa Lajolo costruita probabilmente dove già i Piossasco De-Feys possedevano uno dei loro palazzi.
Casa Lajolo
L’edificio attuale acquistò la forma attuale attorno alla metà del XIX secolo per opera di Aleramo Chialamberto.
Estintasi questa famiglia nobile la proprietà passò a dei loro cugini i Lajolo. Alcune decorazioni e i soffitti interni richiamano la Palazzina di Stupinigi.
La parte più interessante è il giardino articolato su tre gradoni e disposto all’italiana con piante rare: cedro del Libano, Lilla Persiano, Pawlonia Tormentosa….
Villa Valvassori prende il nome dagli attuali proprietari subentrati…..
Si tratta di una costruzione articolata in una parte nobile e una parte di servizio risalente alla seconda metà del XIX secolo.
Anche questo edificio è un esempio di evoluzione di successive costruzioni già testimoniate fin dal Medio Evo.
Il giardino è caratterizzato dall’intrecciarsi di spazi aperti e piante di alto fusto come alcuni maestosi cedri del Libano.
La Riva di Monte, il canale che lambisce il Borgo, lo attraversa nella parte sud. L’edificio è stato durante l’ultima guerra la sede del comando di occupazione tedesco.
Villa Giordani offre la sua facciata a più piani a levante dove l’elemento più significativo è un torrino centrale.
La forma attuale possiamo farla risalire attorno alla metà del XIX secolo inizio XX secolo. Una parte del giardino, terrazzato e organizzato all’italiana, si dispone nella parte sud del cortile, mentre nella parte nord predomina lo spazio a prato con piante di alto fusto.
Un ponte pensile attraversa la strada di S.Valeriano e congiunge la parte nobile con quella di servizio.
L’edificio in passato veniva aperto in occasioni delle processioni che percorrevano il cortile, passando poi davanti a villa Asby e alla Confraternita di S.Elisabetta.
Luglio 2004