Eresia Magia
Nel trecento nel pinerolese si registrano presenze di persone dedite alla stregoneria all’arte divinatoria. Il castellano Vietto di Piossasco è ricordato nella condanna di alcune donne che esercitavano quest’arte.
Le sue condanne furono miti: pecuniarie e un taglio del naso. Si ricordano alcune donne come Caterina Fagneta, Agnese Verino Gioachina Tizzona da Vercelli probabilmente vicina alle posizioni dolciniane.
Mentre questo Piossasco svolgeva il suo mestiere con rigore e tolleranza a Pinerolo nella vicina Cumiana il castellano savoiardo Guglielmetto di Cordon era più duro e intransigente.
Catturata una Certa Lorenza maestra nell’arte divinatoria da fondare una vera e propria scuola.
La rinchiude nel castello ma notte tempo viene da Beatrice di Piossasco, probabilmente della stessa famiglia di Vietto, e da Bertolotto Lamberti, fatta fuggire e nascosta nel suo palazzo.
Purtroppo allontanata per segreti sentieri di montagna viene la povera Lorenza di nuovo catturata e arsa sul rogo mentre un ladro suo compagno di fuga viene appeso alla forca.
Nella famiglia dei Piossasco
si registrano figure tolleranti e con larghezza di vedute verso la dissidenza religiosa e il libero pensiero come Vietto e Beatrice e figure severe e ortodosse come Cornelio inquisitore.
L’arcivescovo Claudio di Seyssel nominò quest’ultimo vicario arcivescovile per combattere gli eretici ”cum omnimoda potestate” autore di un trattato “Adversus Valdenses”.
L’ eresia era presente anche a Piossasco secondo la testimonianza di Antonio Galosna. Nel 1382 egli afferma che la piccola comunità eterodossa contava 36 persone,16 uomini e 20 donne, prevalentemente abitanti nel borgo di S.Vito.
Questi svolgevano in prevalenza attività commerciali.
Vi era un oste rubicondo con la faccia rossa che aveva la sua taverna vicino alla grande Porta, vi erano venditrici di vasellame davanti alla confraternita, di trippe e granaglie, calzolai e carradori.
In altri paesi del consortile come Castagnole e Scalenghe i gruppi di dissidenti religiosi sono consistenti, di qualche decina.
In quest’ultimo paese tracce di eresia si trovano ancora nel ‘500.
Vennero arrestate due persone un laico e un prete, mentre una nobildonna di nome Anna, in sospetto di eresia, moglie di Nicolò Solaro signore di Caraglio riuscì a rifugiarsi nelle valli valdesi.
Cavalieri, Crociati
La militanza dei Piossasco nelle fila dei cavalieri gerosolimitani e poi di S.Giovanni di Rodi e infine di Malta fu cospicua tra il 1450-1550. Ben 65 cavalieri uscirono dai vari rami della famiglia, divenendo una delle più rappresentate.
Ricoprirono tutte le principali cariche meno quella di Gran Maestro. Ricordiamo Bonifacio precettore di Scalenghe dove l’ordine aveva un ospedale(1284).
Ferlino Piossasco-Ayrasca inviato ad Avignone al Papa, priore di Lombardia, ammiraglio di galere conquista Alessandria d’Egitto (1365), muore a Cipro(+1373).
Giorgio Piossasco procuratore generale alla corte di Roma, luogotenente del Gran Maestro d’Aubusson in Italia(1476).
Merlo Piossasco, ammiraglio, la cui fama è legata alla conduzione in Occidente del principe Ottomano Zizim, governatore di Carmagnola, Tutore di C.G.Amedeo di Savoia e grande mecenate dell’arte, fa affrescare la cappella di S.Giovanni di Cavallermaggiore da Giacomo Turcotto.
E ancora Ercole Piossasco-None o Gaspare Piossasco de Federicis che si distinguono in assalti e conquiste di navi turche